“A scuola di diritti” con UNICEF e Liceo Laurana Baldi

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In questa prima parte dell’anno scolastico il Liceo Laurana Baldi di Urbino ha organizzato due incontri all’interno del Progetto Unicef “Scuola amica delle bambine dei bambini e degli adolescenti”. Non è il primo anno che il Liceo aderisce a tale progetto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, infatti la scuola ha già ricevuto per l’anno passato l’attestato di “Scuola Amica” con un progetto che mirava a restituire ai bambini il “Diritto al gioco ai tempi del Covid”. Quest’anno si è parlato di prevenzione e tutela a 360°, dalle azioni di bullismo, fino alle prevaricazioni sul web, passando per qualunque forma di violenza. Le proposte educative rientrano nella priorità Unicef “Salute Mentale e Benessere psicosociale”. Il 17 novembre all’incontro “Non perdiamoci di vist@”, finalizzato alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, hanno partecipato tutte le classi seconde dell’istituto, mentre al secondo sulla violenza di genere dal titolo  “Apprendere in contesti inclusivi e sicuri”, del 12 dicembre, tutte le classi terze. Affrontare il tema della violenza, in particolare su ragazze e ragazzi adolescenti, è complesso e delicato, poiché complesse sono le ragioni sociali e culturali che sono all’origine della violenza stessa e dolorose le implicazioni sulle loro vite di giovani adolescenti. Negli incontri sono intervenuti in veste di Volontari Unicef per il bullismo e il cyber bullismo il Sostituto Commissario Marco Lanzi, invece per la Violenza di Genere l’ispettore Angela De Riso responsabile attuazione del Codice Rosso e l’Ispettore Enrico Fossa responsabile dell’Anticrimine di Pesaro per i minori. Le studentesse e gli studenti hanno ascoltato i loro racconti con molta attenzione, capendo come possano difendersi e denunciare atti di bullismo o violenza di genere. Molte le domande in entrambi gli incontri, domande non scontate, frutto delle paure e delle incertezze di questa età, ed è per questo che la Dirigente Prof.ssa Claudia Guidi ha scelto, assieme alla docente responsabile del progetto, quella della violenza sotto diversi aspetti: per aiutare i suoi studenti a riconoscerla, a tutelarsi e per offrire informazioni corrette di accesso ai servizi competenti.  Le classi terze del Baldi sono state ospitate nel suggestivo contesto della Data dal Comune di Urbino, qui grande spazio è stato dato ai casi di violenza contro le donne e violenza di genere, tematica su cui sono intervenute in apertura dell’evento anche il Vicesindaco e assessore alle pari opportunità Marianna Vetri e l’assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Urbino Francesca Fedeli. Entrambe hanno sottolineato come il comune di Urbino e il territorio intendano implementare le azioni di informazione sul tema sia in generale sia per chi è in difficoltà, creando e supportando iniziative come quella in corso, e coinvolgendo in primis le scuole e gli ambienti educativi dove ci si sente più al sicuro.

Sulle vie della parità nelle Marche: Tra i vincitori Il Liceo Laurana Baldi

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Dare visibilità alle donne negli spazi pubblici, fornire modelli autorevoli femminili attraverso una promozione del loro valore: questi due tra gli obiettivi della V edizione del Concorso Didattico “Sulle vie della parità nelle Marche” di cui, lo scorso 19 maggio presso l’Università di Camerino, si è tenuta la tanto attesa premiazione. Il progetto, organizzato dall’Osservatorio di Genere, è parte di quello nazionale “Sulle vie della parità” promosso da Toponomastica Femminile con la partecipazione e il patrocinio di numerose realtà nazionali, associazioni, istituzioni tra cui il Prorettore Vicario Graziano Leoni e Barbara Re, prorettrice alle pari opportunità.

Tra le scuole partecipanti, anche le classi 1^F, 2^E e 5^F del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane Laurana Baldi che, con grande soddisfazione dei professori referenti Veronica Marchi, Valerio Bergamaschi e Marco D’Errico, sono stati premiate  “per il loro accurato lavoro di recupero della figura di una scrittrice non marchigiana, ma che ha saputo raccontare le Marche con originalità meglio di tanti altri e altre e per l’elaborazione di un racconto a puntate veicolato attraverso uno strumento innovativo, il podcast”. E non è finita qua! Come rende noto compiaciuta la Dirigente Prof.ssa Claudia Guidi, il progetto è stato selezionato anche a livello nazionale e verrà premiato il prossimo autunno.

Una festa e cerimonia insieme, in cui la presentazione di storie di donne che hanno contributo a far crescere e diffondere con le loro doti il patrimonio artistico marchigiano si è svolta in un clima gioioso che finalmente, dopo due anni di stasi, ha rivisto insieme dirigenti scolastici, docenti, studenti e studentesse da Macerata, Treia, Camerata Picena fino a Fano, Fossombrone e Urbino.

Protagonisti del progetto, Giulia Fabbri, Vittoria Paoli, Aya Rekhayes, Letizia Rossi, Lucrezia Rossi, Sonia Baccara, Mario Guarnieri ed Eduar Beshiraj raccontano entusiasti la loro esperienza: “abbiamo cercato un’autrice che avesse contribuito a valorizzare la narrativa locale e la scelta è ricaduta su Margaret Collier, una scrittrice inglese vissuta tra fine ‘800 e inizio ‘900 che ben conosceva le Marche. In particolare, ci siamo concentrati sulla lettura in classe del suo testo “La nostra casa sull’Adriatico” e dopo averlo commentato e analizzato insieme, alcuni personaggi sono stati da noi estrapolati ed inseriti in una nuova storia per la realizzazione di un podcast”.

Il contesto fortemente inclusivo in cui si è sviluppato il progetto, costruito attraverso la metodologia del peer tutoring, e la proposta venuta dai ragazzi di intitolare laboratori e aule all’interno del Liceo “Laurana Baldi” a donne marchigiane, rafforzano il valore di un contesto scolastico in cui il sapere appreso sui libri sa declinarsi nella realtà.

Fabiana Ciacci

La letteratura che si legge, si vede, si ascolta al Liceo laurana Baldi

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Anche quest’ anno, come da tradizione che vanta ormai sei anni di collaborazione con Emiliano Visconti, il liceo Laurana Baldi ha tessuto il progetto Rapsodia attraverso la lettura di testi ed il successivo incontro con quattro tra i più autorevoli nomi del panorama letterario contemporaneo. Nei mesi di marzo e aprile, la scuola ha infatti aperto le “finestre multimediali” a Fabio Stassi  con il testo Mastro Geppetto, Roberto Mercadini con Bomba atomica, Donatella di Pietrantonio con L’Arminuta e Fabio Genovesi con Il calamaro gigante. Quasi tutte le classi dell’istituto hanno partecipato, scegliendo il testo da leggere durante i laboratori, a seconda del proprio iter curricolare e del gusto degli stessi, per il piacere  d’ incontrare coloro che hanno dato origine a quelle storie, per scambiare idee, osservazioni, per conoscersi in un confronto con  la letteratura concretamente ‘viva’.

Quattro testi diversi tra loro, nei temi e nello stile, hanno permesso di spaziare a tutto tondo tra la complessità dell’agire umano nella storia privata e collettiva: dalle vicende dei fisici e scienziati che hanno determinato il destino del mondo fino a viaggi fantastici tra creature mitiche passando attraverso un catalogo di soggetti, prodotti dell’indifferenza e solitudine, o immergendoci nell’ intricata rete di rapporti tra madre e figlia, adozione e sorellanza, nata come “fiore improbabile cresciuto su un piccolo grumo di terra e roccia”.

Gli studenti, entusiasti degli incontri affermano – conoscere un’autrice o un autore lo  avvicina a noi, come pure avvicina la figura del Romanziere, può essere un modo per far sbocciare in qualcuno, non solo l’amore per la lettura, ma pure la voglia all’attività stessa della scrittura .

 In realtà – aggiunge una studentessa- al contrario di quanto si potrebbe pensare, la modalità di incontro tramite videoconferenza a cui, nostro malgrado ci siamo dovuti adeguare, ha degli aspetti positivi perché ci permette di ‘entrare’ addirittura nella casa (come nel caso della Di Pietrantonio), nella quotidianità di quell’autore: instaura, in chi partecipa, un senso di vicinanza, di comunanza.

Infatti, immersa tra i suoi libri, l’autrice ha condiviso profonde riflessioni sul testo, insieme agli studenti ed al loro fiume di domande e curiosità.

Momenti di grande spessore- commenta la collega prof.ssa Balducci- mi sono dedicata alla lettura dell’Arminuta, ancor prima che fosse uno dei testi scelti, mi ha colpito l’intensità con cui l’autrice ci pone di fronte alla irrinunciabilità e alla carnalità del rapporto madre-figlia, su cui anche nel corso dell’incontro è ritornata più volte e senza nascondere quanto c’è del suo vissuto in questa anatomia, questa vivisezione, oserei dire, di un rapporto che esiste nonostante tutto, a dispetto di qualunque cosa accada.

Le donne della Di Pietrantonio non sono fatte per arrendersi, e, alla fine, trovano sempre un modo per ‘restaurare’ questo stesso rapporto, per restituirgli comunque un senso, una ragion d’essere, che è un restituire senso a se stesse, in fin dei conti.

Un aspetto accomuna questi quattro scrittori, arrivato diretto ai cuori dei ragazzi: la  sincerità, la franchezza di ogni singola risposta. A volte si tende a creare un alone di straordinarietà attorno al libro: il dato personaggio rimanda a qualcosa di misterioso e di indicibile, un altro ricorda chissà quale evento strappalacrime; si cerca sempre di fare riferimento a un nume tutelare di turno.

Invece con  Di Pietrantonio, Genovesi, Mercadini, Stassi la comunicazione è stata onesta, nel senso etimologico del termine. Ci hanno offerto se stessi e la loro esperienza con sincerità dei rapporti e dei sentimenti umani. Luoghi fondamentali nel percorso scolastico in cui passione e formazione dell’individuo si intrecciano.

Fabiana Ciacci